TUMORE DELLA VESCICA

Il tumore della vescica rappresenta in urologia il secondo tumore, dopo quello della prostata. È più comune tra i 60 e i 70 anni ed è tre volte più frequente negli uomini che nelle donne. Per il tumore della vescica il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio, seguito dall’esposizione cronica alle ammine aromatiche e nitrosamine (frequente nei lavoratori dell’industria tessile, dei coloranti, della gomma e del cuoio), da eventuali radioterapie che hanno coinvolto la pelvi, dall’assunzione di farmaci come la ciclofosfamide e la ifosfamide e dall’infezione da parassiti come Bilharzia e Schistosoma haematobium, diffusi in alcuni paesi del Medio Oriente. Anche la dieta ha un ruolo importante: fritture e grassi consumati in grande quantità sono associati a un aumentato rischio, mentre una componente genetica è fattore predisponente. Fortunatamente non sempre questi tumori, se presi in tempo, sono molto aggressivi. Spesso si tratta di forme superficiali. Spesso non disponendo della giusta tecnologia ed esperienza anche queste forme vengono curate in regime di ricovero. Esistono comunque delle alternative efficaci e sicure impiegando la tecnologia laser. I pazienti che più di tutti possono avvalersi di questa novità tecnologica sono coloro con morbilità multiple non idonei al trattamento convenzionale in anestesia generale.

La diagnosi si ottiene mediante tecniche di imaging quali ecografia addome completo, ecografia apparato urinario, TAC addome con mezzo di contrasto, esame citologico urinario su 3 campioni, FISH, uretrocistoscopia (rigida o flessibile).

Il riscontro di una neoplasia vescicale prevede nella maggior parte dei casi la resezione endoscopica transuretrale (TURBK) della lesione al fine di ottenere una diagnosi isto-anatomo-patologica. In seguito, sulla base dell’esame ottenuto, si potrà decidere se trattare la patologia in maniera conservativa mediante cicli di instillazioni endovescicali con particolari farmaci chemioterapici (es. BCG-Bacillo di Calmette Guerin della tubercolosi, mitomicina, farmorubicina…) e periodici follow up, oppure procedere a trattamenti di chirurgia maggiore più invasivi.

La tecnica endoscopica definita TULA® DUAL viene attuata con cistoscopia flessibile e laser Dual in anestesia locale o addirittura senza anestesia ed in ambito ambulatoriale. La quasi assenza di sanguinamento durante l’applicazione del laser è un chiaro vantaggio rispetto alla resezione transuretrale con elettrobisturi. La perforazione della vescica risulta molto meno probabile e non occorre posizionare il catetere vescicale nel post-operatorio.

È indicata per il trattamento di neoplasie vescicali non-muscolo invasive, ovvero per il follow up di tumori vescicali che non hanno infiltrato il muscolo detrusore ed inoltre per le cistiti attiniche ovvero le infiammazioni vescicali determinati dall’azione di raggi X sulla regione pelvica (ad es. radioterapia per il trattamento di tumori della prostata).