CISTECTOMIA RADICALE

La cistectomia radicale è il trattamento standard del tumore vescicale infiltrante o del tumore superficiale recidivo ad alto rischio di progressione.L’intervento di cistectomia radicale standard comporta un’incisione della parete addominale che si estende dalla regione sotto ombelicale sino al pube. L’intervento nell’uomo comprende l’asportazione di vescica, prostata, vescicole seminali, dotti deferenti e linfonodi otturatori ed iliaci. Nella donna si asportano invece vescica, utero, annessi, parete anteriore della vagina e linfonodi loco regionali.
L’intervento di cistectomia radicale viene eseguito in anestesia generale e ha una durata di 3–6 ore.

Una volta eseguita l’asportazione totale della vescica occorre procedere alla derivazione delle urine che non possono più essere espulse dalla vescica rimossa. La scelta del tipo di derivazione dipende da numerose variabili cliniche, di malattia, dalla conformazione fisica del paziente e dei reperti intraoperatori. Quando possibile si procede alla realizzazione di derivazioni urinarie intestinali ortotopiche (es. confezionamento di neovescica) ed eterotopiche (es. ureteroileocutaneostomia sec. Bricker). In questi casi viene individuato e isolato il tratto gastrointestinale più adatto alla derivazione urinaria.

Una tecnica un po’ più semplice prevede l’abboccamento degli ureteri direttamente sul versante cutaneo (ureterocutaneostomia) senza toccare l’intestino.

Tale intervento può essere eseguito mediante tecnica tradizionale open ‘a cielo aperto’ oppure mininvasiva laparoscopica o robotica con utilizzo di Robot Da Vinci, scientificamente correlato a minore incidenza di sanguinamenti, dolore post-operatorio e giorni di degenza, con più celere recupero verso le proprie normali attività quotidiane.