TUMORE DELL’URETRA

Il tumore dell’uretra è raro e colpisce entrambi i sessi; può essere un carcinoma a cellule squamose o transizionali o, occasionalmente, un adenocarcinoma.

La maggior parte delle donne si presenta con ematuria e con una sintomatologia da ostruzione minzionale o ritenzione urinaria. La maggior parte ha un’anamnesi di pollachiuria o sindrome uretrale (ipersensibilità dei muscoli pelvici). La maggior parte degli uomini si presenta lamentando i sintomi di una stenosi uretrale; solo pochi si presentano con ematuria o perdite ematiche. A volte si può sentire una massa se il tumore è in fase avanzata.

La diagnosi è suggerita dalle condizioni cliniche ed è confermata dall’uretrocistoscopia.
La biopsia può essere necessaria per distinguere un carcinoma uretrale, un prolasso o una caruncola. La TC o la RM sono utilizzate per la stadiazione.

L’approccio iniziale può essere di tipo conservativo mediante uretroscopia con prelievo bioptico per esame istologico.
L’utilizzo dei laser in tal senso risulta utile per eliminare le lesioni superficiali ed inoltre per trattare eventuali stenosi (restringimenti) uretrali.

Per i tumori distali superficiali o minimamente invasivi dell’uretra anteriore, il trattamento consiste nell’escissione chirurgica, nella terapia radiante (interstiziale o a combinazione di fasci interstiziali ed esterni), nell’elettrocoagulazione o nell’ablazione con il laser. I tumori anteriori più grandi e più profondamente invasivi e i tumori prossimali dell’uretra posteriore richiedono una terapia multimodale con interventi chirurgici radicali (uretrectomia) e derivazione urinaria, generalmente in combinazione con la chemioterapia e la radioterapia. La chirurgia prevede la dissezione bilaterale dei linfonodi pelvici e talvolta di quelli inguinali, spesso con la rimozione di parte della sinfisi pubica e dei rami pubici inferiori.