TUMORE DEL TESTICOLO

La diagnosi del tumore del testicolo è relativamente facile e nella maggioranza dei casi il sospetto nasce da un ingrossamento di un testicolo o dal riscontro autopalpatorio di una massa dura all’interno dello scroto.

Scoprire il tumore in stadio iniziale permette la guarigione nel 99 per cento dei casi.

I tumori testicolari si dividono in due tipi:

Seminomi: rappresentano circa la metà dei casi e sono le forme a decorso più favorevole. Consistono nella trasformazione maligna delle cellule germinali, cioè di quelle che danno origine agli spermatozoi;

Non seminomi: includono differenti forme tra cui i carcinomi embrionali, i coriocarcinomi, i teratomi e i tumori del sacco vitellino, quella parte associata all’embrione che contiene materiale di riserva per il suo nutrimento.

Dopo l’esame obiettivo da parte dello specialista, la diagnosi del tumore viene effettuata tramite un’ecografia testicolare e/o un ecocolordoppler per valutare l’estensione della lesione e per differenziare il tumore da lesioni benigne come le cisti. Oltre a questi esami, si dosano alcuni marcatori, cioè sostanze presenti nel sangue prodotte dalle cellule tumorali o indotte dalla presenza del tumore: tali marcatori sono l’alfa-feto proteina (αFP), la beta-HCG (βHCG) e la latticodeidrogenasi (LDH).